Gli antichi saperi del Comune di Vetralla nell’applaudita conferenza “Verba Volant-Scripta Manent”
Fonte dell’articolo TusciaTimes
VETRALLA (Viterbo) – Studi di storia e territorio sono stati intrecciati nel filo conduttore della terza conferenza di “Verba Volant-Scripta Manent – Dal documento antico al libro moderno” (21-29 novembre 2024), svolta nella Biblioteca comunale Alessandro Pistella di Vetralla dove, come nei precedenti appuntamenti, ha riscosso un enorme consenso di pubblico.
La rassegna promossa dalla Comunità Montana dei Cimini e dall’Area Etrusco Cimina (SISC) con il sostegno della Regione Lazio, è nata per porre l’attenzione sull’importanza degli archivi storici comunali di Canepina, Oriolo Romano, Vetralla e Gallese, preziosi custodi di storia locale e tradizioni popolari da cui hanno preso spunto vari scrittori nei loro libri. Gli incontri sono moderati da Luca Della Rocca.
Dopo il successo delle prime due conferenze, l’una al Museo delle Tradizioni Popolari di Canepina (giovedì 21 novembre) e l’altra all’Archivio Storico Comunale di Oriolo Romano (venerdì 22 novembre), ieri è stata la volta di Vetralla.
Dopo i saluti istituzionali dell’assessore alla Cultura Daniela Venanzi, ha introdotto la conferenza Luca Della Rocca dando subito dopo la parola, in sostituzione dell’istruttrice amministrativa d’archivio Enrica Sanetti assente per motivi personali, a Loredana Vaccarotti che ha illustrato a brevi linee l’importanza non solo dell’archivio storico comunale che già è consultabile ma anche di quello del Circolo didattico della scuola elementare che andrebbe invece catalogato e sistemato in uno spazio idoneo. Assente anche per un nuovo impegno improrogabile il giornalista e scrittore Daniele Camilli.
Interviene Andrea Natali, autore del libro ‘La vita quotidiana a Vetralla nei primi anni dell’800’ che racconta come ha indagato nell’archivio e perchè si è appassionato. Proietta sullo schermo una copia di un documento presente in archivio dove si legge “Impero francese, dipartimento di Roma, Vetralla”, e una firma: Mer. Chi era costui? Era come l’attuale sindaco.
Quindi ci sono dei documenti di quando Vetralla faceva parte dell’impero francese, come tutta la Tuscia. Soprattuto dal punto di vista burocratico. La burocrazia all’epoca non esisteva. Come non esistevano i cataloghi. Prima era la Chiesa, nello Stato Pontificio, che con le benedizioni durante le varie festività,entrava nelle case e le censiva. Poi sono nati i censimenti di Vetralla che oggi sono consultabili nell’archivo.
Nel libro (edito da Ghaleb nel 2007), grazie ai documenti trovati nell’archivio comunale, Andrea Natali racconta la vita quotidiana degli abitanti, non la storia delle guerre di quel periodo che va dalla dominazione napoleonica alla Restaurazione.
Prende la parola Elisabetta De Dominicis, autrice del libro ‘Le collane del Museo della Città e del Territorio’ che fa una disgressione sulle diverse collane edite da Ghaleb Editore grazie al Museo della Città e del Territorio di Vetralla che ha progettato e realizzato, nel 1989, insieme al marito Enrico Guidoni, Museo oggi confluito nel Sistema Museale di Ateneo come prototipo di una nuova tipologia museale. E con il suo eloquio brillante spiega l’intento del progetto:
“L’università incontra la popolazione. Dare la possibilità a tutti di rendere fruibile la conoscenza dei risultati ottenuti, mettendo in evidenza quello che c’è tra il rapporto stretto di una città e il proprio territorio che noi chiamiamo gli ‘antichi saperi’, come quelli degli artigiani, che all’epoca avveniva oralmente. Quindi il Museo è un museo della memoria”. E spiega attraverso delle slide proiettate sullo schermo la topografia dell’antico territorio e la sua trasfomazione. Tanti gli applausi.
La parola torna a Loredana Vaccarotti, autrice del libro L’archivio scolastico del circolo didattico 1876-1990 che a sua volta spiega:
“Questo archivio consente di ricostruire aspetti del sistema scolastico dalla fine dell’Unità d’Italia fino ai giorni nostri, offrendo documenti che rivelano non solo cosa veniva insegnato e come, ma anche le trasformazioni nella partecipazione sociale e politica. L’archivio rivela, ad esempio, che nel 1871 a Vetralla, solo circa l’8% della popolazione sapeva leggere e scrivere, pari a poco più di cinquecento persone su una popolazione di circa 6.700 abitanti. Le scuole, poche e con un numero limitato di studenti, offrivano un’istruzione modesta e basata su materie essenziali come lettura, scrittura, aritmetica e dottrina cristiana”. Ancora applausi.
L’incontro si chiude con i saluti della presidente di Tuscia Art Lab, Giulia Marchetti che coordina con l’editore Davide Ghaleb il ciclo di conferenze, e ringraziando i relatori ricorda, attraverso la sua famiglia, l’appartenza a Vetralla dove sono nati i nonni e narra un episodio drammatico di quei tempi (forse in archivio) che ha segnato l’infanzia della sua mamma. Tanti gli applausi commossi.
Tra i presenti anche il consigliere comunale e regionale Giulio Zelli.