VITERBO – Martedì 11 febbraio, con una visita di approfondimento conoscitivo al complesso abbaziale di San Martino al Cimino, si concluderà il seminario di aggiornamento storico-culturale per guide turistiche a cura di Colombo Bastianelli, organizzato da Tuscia Art Lab – Academy & Events.

Il seminario, che si è svolto nella giornata di lunedì 3 febbraio nella Sala conferenze del Balletti Park Hotel, ha riscosso un grande successo e un consenso unanime tra il bel gruppo di guide turistiche intervenute che, in questa speciale occasione, hanno avuto la possibilità di approfondire le loro conoscenze e competenze sulla storia di San Martino al Cimino, dalla nascita del complesso monastico (XI secolo), all’edificazione del borgo su volontà di papa Innocenzo X (secolo XVII) con l’instaurazione del Principato di Donna Olimpia Maidalchini Pamphilj, in auge fino al 1902.
L’incontro è stato guidato in modo magistrale da Colombo Bastianelli, considerato uno dei maggiori studiosi ed esperti del monachesimo medievale, dell’architettura monastica gotico-borgognona, e maggiore biografo della figura di Donna Olimpia Maidalchini Pamphilj, cognata di papa Innocenzo X.

Colombo Bastianelli, dal tavolo dei relatori, ha messo subito in evidenza il tema del giorno, con dovizia di particolari e con l’ausilio di numerose slide ha illustrato documenti storici in parte anche inediti.
Ha iniziato la sua disamina inoltrandosi nella Selva Cimina dell’anno 838, quando per la prima volta si ha notizia di una Ecclesia Sancti Martinii in Monte Fogliano. Il racconto è andato avanti con la storia dei benedettini dell’anno 1028 e la nascita dell’Ordine Cistercense. L’architettura gotica, e quella cistercense, le forme di edilizia contadina, l’assenza di pitture e ornamenti, l’architettura e la povertà, costituivano nell’insieme lo spirito dell’Ordine. La narrazione si è soffermata inoltre sulla diffusione dell’idea cistercense con il capitolo abbaziale, le corporazioni dei mestieri, il rapporto di lavoro tra abbazia e corporazioni, la diffusione delle tecniche agricole; il lavoro agricolo e le colture in uso nelle abbazie; le erbe medicinali e le piante nello scriptorium; i prodotti della terra; i fratelli conversi che non sapevano né leggere né scrivere.
Il relatore ha descritto inoltre i colori che venivano usati all’epoca, facendo cenno al loro metodo di produzione. A San Martino, tra il 1200 e il 1300, allevavano il bestiame e cardavano la lana; la pelle veniva lavorata per ottenere delle pergamene. Un’esposizione speciale il relatore l’ha dedicata ai fiori che vediamo riprodotti nei capitelli, nelle pitture miniate e nelle immagini sacre.

La seconda parte del seminario, in sessione pomeridiana, è stata dedicata all’epoca del Rinascimento, con l’edificazione del borgo e la nascita del principato di Donna Olimpia Maidalchini Pamphilj, voluto da papa Innocenzo X. Particolare attenzione è stata prestata anche allo stendardo di Mattia Preti, esposto nel transetto dell’abbazia cistercense, unico esemplare del Giubileo. In conclusione, anche un riferimento a storie, aneddoti e curiosità legati ad altri Giubilei ai quali, in qualche modo, si intreccia la storia di San Martino al Cimino.
La competenza e l’abilità oratoria di Colombo Bastianelli hanno coinvolto le persone presenti che lo hanno ascoltato con molto interesse e applaudito con calore prima della foto ricordo.

Il seminario è stato reso possibile grazie al contributo del Balletti Park Hotel e dell’Associazione Italian Human Connections ETS, con il patrocinio del Comune di Viterbo, della Fondazione Carivit e della Parrocchia S. Martino Vescovo – Abbazia di San Martino al Cimino.