Verba Volant Scripta Manent: ORIOLO ROMANO
Identità e territorio: Oriolo Romano, dal documento antico al libro moderno
Venerdì 22 novembre ore 17:00
22 Novembre @ 5:00 pm – 7:00 pm
Tema della rassegna
Il ciclo di conferenze storiche, promosso dalla Comunità Montana dei Cimini e dal SISC Area Etrusco Cimina con il sostegno della Regione Lazio, intende favorire la conoscenza e la fruizione del patrimonio archivistico custodito negli Archivi Storici Comunali.
Questo ciclo in particolare è dedicato agli Archivi Storici Comunali di Canepina, Gallese, Oriolo Romano e Vetralla, aderenti al SISC Area Etrusco Cimina e titolari di Archivi Storici Comunali accreditati nella relativa organizzazione regionale (OAR).
Gli incontri sono destinati ad un pubblico ampio, con particolare coinvolgimento delle comunità locali, nonché di studiosi e ricercatori.
L’organizzazione della rassegna è curata da Tuscia Art Lab in collaborazione con Davide Ghaleb Editore.
Programma
Saluti istituzionali
Intervengono:
SIMONA RACCUIA L’archivio Storico Comunale di Oriolo Romano
BRUNELLA BASSETTI Trame di comunità, orditi di tessuto
PATRIZIA DI FILIPPO Oriolo Romano. Palazzo Altieri, Sala di Giuseppe. Un messaggio tra le grottesche
MARCELLO PICCIONI Nella venuta che fecero li francesi
ROBERTA FERRINI Gestione e uso delle acque a Oriolo Romano tra XVI e XXI secolo
Modera Luca della Rocca
Sinossi e note biografiche
Simona Raccuia – L’Archivio Storico Comunale di Oriolo Romano – Digressione sulla composizione dell’Archivio Comunale di Oriolo Romano .
Nota biografica. Consegue prima la Laurea magistrale in Storia e poi il Diploma di Scuola di specializzazione in beni archivistici e librari all’Università La Sapienza. Dopo alcuni anni in cui svolge attività di archivista e saggista presso l’Archivio Flamigni, dal 2020 entra in servizio presso il Comune di Oriolo Romano dove riveste tra gli altri l’incarico di responsabile della Biblioteca e dell’Archivio storico.
Autori:
Brunella Bassetti – Trame di Comunità, orditi di tessuto. Religione e società a Oriolo Romano durante il periodo Santacroce dai racconti dei primi Habbitanti de Loriolo.
Sinossi – Una considerevole parte di documenti contenuti nel primo registro parrocchiale della Chiesa di San Giorgio martire, unitamente ad altri manoscritti e registri conservati presso l’Archivio storico comunale offrono interessanti e inesplorati spunti di ricerca per la storia di Oriolo Romano, delle zone limitrofe oltre a costituire una fonte preziosa per gli storici della lingua. Inoltre, le storie e le vicende dell’epoca ci “parlano” attraverso l’artificio dell’io narrante in conversazione che restituisce alle prime decine di oriolesi una realtà incarnata, fatta di grandi cambiamenti, di lavoro e di quotidianità. Non è lo storico che coinvolge nella lettura, ma sono i personaggi raccontati che, con particolare capacità e finezza, catturano il lettore immergendolo nella storia vissuta facendoci sentire, per esempio, il rumore degli artigiani nelle botteghe, il suono delle celebrazioni liturgiche, il respiro dei primi abitanti.
Nota biografica – Brunella Bassetti, Laurea in Lettere moderne presso l’Università di Roma “La Sapienza”, Specializzazione in Storia della Lingua italiana. Ha lavorato molti anni, come segretaria di redazione, in una casa editrice medico-scientifica. Attualmente collabora con testate giornalistiche e riviste con articoli e saggi di vario genere. Inoltre, si interessa allo sviluppo di processi culturali attraverso l’organizzazione di eventi e presentazioni di libri. Dal 2022 è presidente della Consulta delle Politiche Culturali di Oriolo Romano.
Patrizia Di Filippo – Oriolo Romano. Palazzo Altieri, stanza di Giuseppe. Un messaggio tra le grottesche.
Sinossi – La sala di Giuseppe è una delle sale più affascinanti e preziose del Palazzo Altieri, affrescata durante il periodo dei Santacroce, essa raccoglie una ricca decorazione pittorica a grottesche (circa 100). I testi presenti nella biblioteca dei fratelli Santacroce, Giorgio e Scipione, e quanto veniva prodotto in quegli anni dalla stampa sono da intendere come le fonti iconografiche utilizzate dai pittori. Nella complessità del progetto iconografico c’è l’intento dei feudatari di lasciare un messaggio, nascosto nel filo rosso che lega le varie figure e scene, un messaggio non solo per la comunità di Oriolo ma per l’umanità.
Nota biografica – Patrizia Di Filippo nasce e vive a Roma, ma nella linea materna la sua famiglia è originaria di Oriolo Romano. Architetto, ha lavorato nel settore della comunicazione di una grande azienda informatica. Nei primi anni del 2000 inizia un percorso di ricerca su Oriolo con una particolare attenzione alla famiglia fondatrice: i Santacroce e al loro progetto di questa città ideale. Nel corso degli anni ha scritto diversi libri e articoli riguardo la storia, l’urbanistica e il verde di Oriolo, ha anche organizzato diversi eventi culturali nelle diverse forme di arte. Ora si sta dedicando alla ricerca genealogica di alcune famiglie oriolesi, iniziando dalle quattro della sua famiglia.
Marcello Piccioni – Nella venuta che fecero li francesi.
Sinossi. La riedizione del libricino dal titolo “Nella venuta che fecero li francesi…” vuole rendere note le vicende legate all’occupazione dello Stato Pontificio ed all’istituzione della Repubblica Romana, nel 1798-99, da parte delle truppe francesi, nel Feudo Altieri in particolare e in generale nel Patrimonio di San Pietro in Tuscia. Abbiamo, dunque, cercato, senza la pretesa di esserci riusciti, di raccontare i fatti con obiettività e con chiarezza essendo in genere poco noti e poco studiati. Abbiamo voluto inserire nel grande mosaico della storia, la piccola tessera costituita dall’operato dei nostri avi, con la consapevolezza di non aver saputo fare un rigoroso lavoro scientifico. Per questo lavoro abbiamo consultato gli Archivi Storici di Oriolo Romano, Bracciano, Manziana, Canale Monterano Veiano e Bassano e quelli delle rispettive Parrocchie.
Nota Biografica. Nato a Oriolo Romano nel 1952, ha conseguito la laurea in medicina e chirurgia presso l’Università degli studi “La Sapienza”. è stato Sindaco del Comune di Canale Monterano, dove ha operato fino allo scorso anno come medico di medicina generale. Fin dal Ginnasio si è appassionato alla storia locale seguendo con particolare interesse gli avvenimenti storici dal 500 fino alla Repubblica Romana, pubblicando diversi articoli ed effettuando diverse conferenze. Ha pubblicato i saggi I figli del Pellicane. Storia della famiglia Santacroce di Viano, Oriolo e Rota dal 1598 al 1604 (2002) e , Nella venuta che fecero li francesi. ll feudo Alfieri e il Patrimonio tra insurgenti, francesi e giacubbini loro partipanii, 1798-99 (2003). Ha realizzato, per conto del Comune di Oriolo Romano la collana Quaderni stonci di Oriolo Romanopubblicando tre saggi. Nel 2022 ha pubblicato, per conto dell’Associazione Culturale Forum Clodi, in occasione del cinquantenario di questa benemerita associazione, un altro saggio sulla peste del 1656-1657 a Oriolo Romano dal titolo A peste, fame et bello libera nos Domini.
Roberta Ferrini – Gestione e uso delle acque a Oriolo Romano tra il XVI e il XXI secolo.
Sinossi. Il testo curato con S. Raccuia, ha avuto lo scopo di porre l’attenzione sull’acqua, raccogliendo i dati che ne documentano l’uso e la distribuzione dalla fondazione di Oriolo ad oggi. Altro intento importante è stato quello di reperire tutte le fontane e i fontanili che hanno accompagnato la vita del paese e fissarne la memoria.
Nota Biografica. Si è laureata in lettere antiche presso L’università La Sapienza di Roma, dove si è specializzata in Topografia medievale con una tesi sulle strutture difensive di Vejano. Ha pubblicato ricerche di archeologia materiale, storia e topografia sulla Barbagia e sulla Tuscia, dove da anni opera, alternando la professione di archeologa a quella di guida turistica per ipo/non vedenti nei Musei di Roma.